Trasformare questo palazzetto del centro storico di Treviso in spazio per alloggi turistici è stata l’occasione di scoprire il contenuto artistico che l’edifico conservava sotto gli intonaci e che, con grande sorpresa, si è svelato sotto i nostri occhi mentre il cantiere procedeva. L’edificio appariva ad inizio cantiere come un palazzo con facciata razionalista, realizzata attorno agli anni ’30 del secolo scorso, privo di contenuti decorativi di pregio. Anche l’interno non sembrava contenere elementi architettonici di particolare pregio e la scala era un manufatto con gradini in graniglia e parapetto in ferro battuto. La sorpresa di cominciare a scoprire affreschi dai colori vivaci e ben conservati sotto lo strato di intonaco recente ci ha reso protagonisti di un lavoro di recupero molto particolare: far convivere sulla facciata l’apparato decorativo del 1400 e quello della geometria delle finestre realizzate nel 1900.
Il risultato finale ci sembra sia di grande equilibrio ed ha valorizzato questo tratto di via Collato. All’interno la storia ha continuato a sorprenderci con la comparsa di affreschi ed intonaci antichi che ora dialogano con il progetto di interior e con i colori introdotti a connotare i vari alloggi, ricavati nei tre livelli dell’edificio. Ogni architettura antica ha delle fragilità e quindi un progetto di riqualificazione va affrontato con estrema delicatezza. Ogni edificio contiene un’anima che si svela solo se si opera con rispetto di ognuna delle sue parti. In taluni casi i ritrovamenti sono meno importanti, in altri casi del tutto insignificanti. Un buon progetto tiene conto di tutto il contenuto di un edificio, sia esso di valore o meno, perché il progetto non si elabora in un preciso istante ma si trasforma nel cantiere per diventare il risultato finale di un ragionamento che si sviluppa nel tempo.